Permessi di costruire e SCIA: differenze e iter burocratici per interventi edilizi

Inserito il 18/04/2025

 

Quando si decide di ristrutturare o edificare un immobile, è fondamentale conoscere quali autorizzazioni richiedere e come procedere correttamente con l'iter burocratico.

Orientarsi tra permessi di costruire e SCIA può sembrare complesso, ma comprenderne le differenze permette di evitare errori, ritardi e possibili sanzioni.

Cos'è il permesso di costruire

Cominciamo con il ricordare che il permesso di costruire è l'autorizzazione più completa prevista dalla normativa edilizia italiana. È infatti rilasciato dal Comune ed è necessario per interventi di grande impatto come nuove costruzioni, ristrutturazioni che modificano i volumi e la sagoma dell'edificio, o cambi di destinazione d'uso con opere strutturali significative.

L'iter per ottenerlo richiede la presentazione di un progetto dettagliato firmato da un tecnico abilitato, accompagnato da documentazione specifica che varia in base alla tipologia di intervento. Il Comune ha 30 giorni per richiedere eventuali integrazioni e fino a 60 giorni (90 in casi più complessi) per rilasciare il permesso. I lavori devono iniziare entro un anno dal rilascio e concludersi nei successivi tre anni.

Il costo varia in base alla tipologia e dimensione dell'intervento e comprende gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, oltre al costo di costruzione calcolato sulle superfici interessate.

Cos'è la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)

La SCIA è una procedura semplificata rispetto al Permesso di Costruire. Come suggerisce il nome, non si tratta di un'autorizzazione preventiva ma di una segnalazione che consente di iniziare i lavori immediatamente o entro 30 giorni dalla presentazione, a seconda dei casi.

Si applica a interventi di minore entità come ristrutturazioni che non modificano la volumetria dell'edificio, opere interne, frazionamenti o accorpamenti di unità immobiliari che non alterano la sagoma dell'edificio. La SCIA deve essere accompagnata da relazioni tecniche e asseverazioni di professionisti abilitati che certificano la conformità dell'intervento alle normative vigenti.

L'amministrazione ha 30 giorni di tempo per verificare la documentazione e, in caso di irregolarità, può intervenire anche dopo l'inizio dei lavori richiedendo modifiche o, nei casi più gravi, ordinando la sospensione.

Principali differenze tra i due strumenti

La differenza sostanziale risiede nel meccanismo autorizzativo: mentre il Permesso di Costruire prevede un'autorizzazione preventiva ed esplicita, la SCIA si basa sul principio del "silenzio-assenso" e dell'autocertificazione, consentendo maggiore rapidità nell'avvio dei lavori.

Un'altra distinzione importante riguarda la tipologia di interventi: il Permesso è richiesto per opere più invasive che modificano sostanzialmente l'assetto urbanistico, mentre la SCIA riguarda lavori che non alterano radicalmente l'esistente.

Anche la durata dell'iter è differente: la SCIA permette di iniziare quasi subito, mentre il Permesso richiede tempi più lunghi prima dell'avvio effettivo dei lavori.

Come scegliere la procedura corretta

La scelta tra i due strumenti non è discrezionale ma dipende esclusivamente dalla tipologia di intervento che si intende realizzare. Un errore di valutazione può comportare sanzioni anche severe e la necessità di ripristino dello stato originario.

Per questa ragione, è sempre consigliabile consultare un tecnico specializzato prima di avviare qualsiasi progetto. Il professionista, analizzando il vostro intervento e le normative locali, potrà indirizzarvi verso la procedura più appropriata, risparmiandovi tempo e possibili complicazioni.